A
LIGEIA
Ligeia,
tu non nascesti
dalle
onde del mare
ne
sulle verdi balze
del
monte Ida
e
neppure nella prigione aurea
violata
dal Dio supero
tu
non hai limite
confini
patria paese
tu
sei dovunque
tu
sei figlia del vento
tu
sei sorella immortale
di
Anemos delle brezze
delle
aure celesti
tu
infondi il respiro nei corpi
tu
sei la vita
tu
sei l’anima
a
primavera
tra
tenere fronde
intrecci
giochi
melodiosi
con
le gioconde
aure
di Zefiro
in
oscura alba
estiva
accarezzi
armoniosamente
Filomena
che piange
insegui
in alto
Progne
che garrisce
quando
il fratello
scatena
la sua rabbia
in
luogo prediletto
a
Voi Amico e quasi parente
le acque profonde del golfo
alzando
in onde
gigantesche
contro
la Liguria
la
costa sublime
e
la città
Superba
e
tutta la riviera
Ponente
e di Levante
tu
pietosa non trattieni
sdegno
sibili
stridori strepiti
Ligeia tu muovi
le
nuvole nel cielo
le
addensi le condensi le ammassi
in
bastioni vertiginosi
collabori
a scatenare
suoni
paurosi
rombi
tuoni
lampi
fulmini
saette
Ligeia Ligeia Ligeia
tu
sei la sonora
la
melodiosa
tu
sei l’armoniosa
ombra
terrena
splendente
testimonio
dell’
ordine divino
che
regge il mondo