Stelio Maria Martini




Stelio M. Martini nasce ad Ancona nel 1934 da padre napoletano napoletano e muore a Caivano (Napoli) nel 2016. Nel periodo 1956-58 compone un primo nucleo di poesie che saranno pubblicate su “Détournement” e “Diario”. Dal 1959 al 1960 scrive i poemi poi raccolti in “Turbilione” (Guanda, Parma 1966) . Dal 1961 al 1962 compone “Schemi” (Documento-Sud, Napoli 1966) e con Mario Diacono ed Emilio Villa i tre numeri “quaderno”, che proseguiranno a Roma con la rivista “Ex”. Una piccola antologia è pubblicata su “Phantomas-Italie” n°45-49 (Bruxelles, 1963). Nel 1963 il romanzo “Neurosentimental”, ripubblicato poi nel 1983 (Morra, Napoli). Nel 1972 “Formulazioni non-A”, “Continuazione A-Z” con Luciano Caruso (Continuum, Napoli 1973), “Parologismata” (Visual Art Center, Napoli 1975). Poi tutta una serie di interventi su “Poiorama” e la rivista “Uomini e idee”. Inoltre ha iniziato dal 1970 una ricognizione critica su alcuni autori del novecento italiano con saggi su Edoardo Cacciatore, Aldo Capitini, Emilio Villa, Vincenzo Muggione e con Luciano Caruso i due importanti volumi ove raccoglie le “Tavole parolibere futuriste” (Liguori, Napoli 1974-1977).

Nel 1963 Stelio M. Martini ‘costruisce’ “Neurosentimental”, un romanzo che con la tecnica del collage attua una nuovissima strategia narrativa mettendo in cortocircuito sia prosa che immagini in una selva di giustapposizioni iconoverbali: un caotico film congelato e impaginato, esempio inedito di scostamento dalla grammatica della scrittura visiva alla sua sintassi, vero e proprio romanzo visivo. L’anno precedente Martini aveva ‘fabbricato’ “Schemi” ove in particolare nella sezione “L’impassibile naufrago” si attua una segmentazione interna alla parola così ridotta a frammenti pressoché asemantici. Dal 1964 in poi Martini prosegue creando tutta una serie di collages di cui in questa sede diamo qualche esempio: “Scrittura e/o paesaggio”, 1982: una lettera-cometa che precipita sull’orizzonte terrestre. “Immagine-parola”, 1987, un’ironica ‘fuga d’Egitto’ su di un’auto sgommante. Altra “Immagine-parola”, 1987, con la scritta “Les pas toujours récommencés” che ricorda il noto verso dal “Cimitière marin” di Valery: “La mer, la mer toujours récommencée”. Le due “Lettere morte” che si possono interpretare come raffinatissime nature morte composte a collage.

 
da "Neurosentimental"
 
"Immagine-Parola": les pas toujours récommencés
 
"Immagine-Parola": fuga d'Egitto
 
"Scrittura e/o Paesaggio"
 
da "Neurosentimental"
 
"Lettera morta"
 
"Lettera morta"
 
<prec.>