NEL COMPORRE UN LIBRO–OGGETTO UN LIBRO VISUALE MI
PROPONEVO UNA MIA POESIA ‘TOTALE’.
UNA POESIA CAPACE DI AVVALERSI DEGLI APPORTI SPECIFICI
DI SINGOLI SETTORI ARTISTICI. COLTA E OCCIDENTALE; INDIVIDUALIZZATA E LEGATA
AL PROPRIO TEMPO; CHE FONDESSE SPERIMENTALISMO E ‘CLASSICITÀ’ (FATTA DI
EQUILIBRI RITMICI SONORI VERBALI SPAZIALI VISIVI); UNA POESIA ‘DIFFICILE’ MA
CHE ASPIRASSE E RAGGIUNGESSE LA LEGGIBILITÀ PUR PROCEDENDO SUL PIANO DELL’INDICIBILE PUR CONSERVANDO LA PAROLA E L’IMMAGINE AMBIGUE POLIVALENTI.
SUL PIANO DELLA REALTÀ ESISTENZIALE SUL PIANO DEL
SENSO IL MIO LIBRO NARRA PER SQUILIBRI E OPPOSIZIONI ESTREME DI UN AMORE
‘LONTANO’. SONO IL PIENO/VUOTO L’ABISSO/ALTEZZA IL BUIO/LUCE IL SILENZIO/VOCE LA CREATURA/DIO. ESPRESSI A PAROLE E IN MODALITÀ VISIVE COME L’USO DEI COLORI (I FOGLI BIANCHI O
I NERI) E DEI CARATTERI (IL LORO USO SIMBOLICO; LA LORO DISTRIBUZIONE E CONSEGUENTE INTENSIFICAZIONE CONDENSAZIONE O RAREFAZIONE).
DAL VUOTO DALLO SPAZIO/TEMPO FATTO DI BUIO LUCE E
SILENZIO UMANO NASCE LA CONSAPEVOLEZZA DELLA PROPRIA ‘VOCE’. SU QUESTA L’IO
NARRANTE ‘FONDA’ LA SUA NUOVA FASE METAMORFICA DI FARFALLA/PSICHE procedere per squilibri e opposizioni.
SUL PIANO DELLA FORMA SUL PIANO ESTETICO DEVE ESSERVI
UN BILANCIAMENTO TRA GLI ELEMENTI IN TENSIONE DEVE NASCERE UN NUOVO EQUILIBRIO
ARTISTICO OSSIA SPIRITUALE. E QUESTA FORMA NEL MIO LIBRO DEVE SODDISFARE
OCCHIO E ORECCHIO ESSENDOMI PROPOSTA – E MI AUGURO DI ESSERVI RIUSCITA – DI
FONDERE I TESTI NELL’UNITÀ DI UNA COMPOSIZIONE CONTINUA MODULATA REGOLATA DA
SUONO SENSO VISIVITÀ. IL LIBRO E LE SUE OPPOSIZIONI VERBALI E VISIVE DEVONO
ESSERE TRADOTTI E INTERPRETATI DALLA VOCE UMANA .
QUANTO AL TITOLO IN COPERTINA (FRONTE/RETRO) SI
RIFERISCE AL PIANO COMPLESSIVO DELL’OPERA POETICA DI CUI AMAMI (TITOLO POSTO
ALL’INTERNO) È LA PRIMA PARTE. MA SI RIFERISCE ANCHE ALLE MIE INIZIALI E AL MIO
PSEUDONIMO E ESSENDO ANCH’ESSO UN ELEMENTO POETICO ALLUDE SEMPRE AD ALTRO.
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2010
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